martedì 27 settembre 2016

Riflessione sul presente

 
matrix
 
(by @DaniloMorchio)
 
Non mi sono mai arreso, non sono mai sceso di tono, forse solo quella volta, quando la stanchezza...
... bhe era un peso che portavo da un po.
Reggere un bicchier d'acqua a braccio teso non è faticoso, ma se lo tieni teso a lungo il peso può diventare insopportabile...
Continui bivii per cui scegliere una strada piuttosto che un'altra, ed ho sempre scelto.
Nel bene o nel male mi sono arrampicato, ho scalato piccole e grandi vette che spesso sembravano insormontabili.
Ho preso decisioni e a volte ho lasciato che mi scivolasse addosso tutto, lasciando ad altri sentenziare il mio cammino.
Mi sono trovato in situazioni faticose da superare, grazie a Dio mai troppo complicate.
Non posso dire di essere stato sfortunato, ma la fortuna ha sempre centellinato i suoi favori.
Una vita media, di cui sono sempre stato fiero, contento e orgoglioso.
Posso dire di aver vissuto un'infanzia perfetta, ed ho passato gli anni della gioventù in un periodo storico favoloso, forse il migliore di tutti i tempi.
Un periodo che ha segnato nei miei anni migliori, il punto massimo di una parabola che da un decennio ha iniziato a scendere.
Non per me, quanto per i nuovi giovani.
Il denaro, le banche, la politica e soprattutto il futuro, che oggi governano il mondo, minano l'esistenza stessa.
I ragazzi e molti miei coetanei sono sopraffatti dal senso di stordimento che li rende ciechi, senza un briciolo di ragion critica, solo condizionamento.
Questo momento che viviamo non porta con se capacità oggettive, il soggetto è l'unico Dio di se stesso.
Io sono e tutto il resto è in funzione di me, questo è ciò che vedo oggi negli occhi di chi mi stà di fronte.
Tutti intenti ad accumulare inutili fardelli, immaginandoli necessari.
Continuerò a non arrendermi, ma sento che non ho più dentro di me quella spinta, che allora mi dava la forza di combattere.
Nel mio immaginario, passato presente e futuro non sono più separati ma fusi in un senso di stallo.
E' tutto confuso, dai contorni frastagliati, non più netti, tutti attorno li vedo come in una sfera opaca, senza più un'anima propria, senza sentimento.
Fuscelli nel vento, sospinti senza speranza, alla ricerca del nulla.

lunedì 11 luglio 2016

E’ tutto un attimo di pura follia

religione incatena

... e ci sono solo problemi irrisolti,
restano solo i cocci rotti, di una vita senza un perchè,
nulla è sicuro, nulla vive da sè !
Tutti alla ricerca di soluzioni, per dare risposte che un senso compiuto non hanno.
Cerchiamo e troviamo solo bolle di sapone, che scoppiano in attimi di vita.
Perchè la vita è un attimo ! Un breve soffio di vento che ci da l'impressione di una eternità.
Ma è un solo un sogno, un incubo forse per alcuni, un breve momento che passa e non torna più.
Non è possibile interpretare questo sogno,
l'illusione ci avvolge e ci fa credere a qualcosa che forse non esiste...
... e in tutto ciò ci perdiamo, pensando di poter risolvere,
ma come un sogno prima o poi svanisce, ne perdi il ricordo e poff non c'è più niente.
Non invidiare, non cercare di capire, smetti di cercare verità, dove verità non ce ne sono.

Tic tac
L’orologio continua a battere i secondi, non lasciarli andar via

Bevi il tuo caffè, assapora quel che hai, sii felice per questo breve momento e ...
... lascia perdere tutto quel che non puoi capire.

Perchè è tutto un attimo di pura follia

by @DaniloMorchio

mercoledì 22 giugno 2016

Q-Pensiero

 

JudgeQ

Voi umani siete veramente una strana razza.
Avete tutti il cervello fatto nello stesso modo, stessa materia, stessa forma, stesse sinapsi...
Eppure, non riuscite a non essere omologhi nella maggior parte dei vostri pensieri, parole, opere ed omissioni.
Avete possibilità infinite di formulazione dei pensieri e vi limitate ad imitare quelli altrui.
Ma gli atteggiamenti sono tutti diversi, siete tutti ugualmente arroganti ed egoisti ma allo stesso riuscite ad esserlo con modalità differenti.
Nel merito non cambia nulla, nella forma nulla è uguale.
Siete proprio dei piccoli esseri inutuli, nonostante vi arroghiate il diritto di decidere per tutti gli esseri viventi e vi sentiate superiori a tutti, non avete la capacità di essere obiettivi, vi manca la capacità di comprendere persino quando fate del male a voi stessi.
V state autodistruggendo come razza. Una suicidio-genocidio, che porta con se anche tutte le altre specie.
Vi credete degli dei, tanto da poter decidere se i vostri simili stanno addirittura dicendo o pensando correttamente, avete la verità in mano, singolarmente solo voi e tutti quanti.
Ma la verità è solo una e quando tutti l'hanno in tasca o è uguale per tutti o non è verità.
Siete ridicoli, l'unica verità è che si nasce, si vive e si muore, in un lasso di tempo, che tra l'altro non esiste, che è solo una vostra invenzione. E nel frattempo che fate ? Vi limitate a ricordare e pianificare, dimenticandovi di vivere l'unica cosa degna di essere vissuta, il presente.
Mi fate proprio pena, voi esseri umani, con quella boria di falsa conoscenza e quella voglia di sapere senza imparare.
Studiate la storia per tanti anni, ma da essa non imparate nulla. Riempite le vostre testoline di inutili quantità di informazioni che mai userete, ma non siete capaci di cogliere la meraviglia di un piccolo essere come una zanzara e la schiacciate, magari divertendovi nel farlo, senza rendervi neppure conto, di quanti milioni anni la natura abbia impiegato nel portarla a quella perfezione.
Ed infine vi trovate alla fine del vostro viaggio, senza aver vissuto veramente, senza aver compreso più che una piccola manciata di piccolezze. Con i vostri cinque limitatissimi sensi, che vi permettono di dare solo una breve sbirciata dalla finestra delle infinite possibilità dell'esistenza.
Voi siete proprio dei piccoli fantasmi di coscienza, come me, che stò qui ad osservarCi, senza poterCi salvare.

by @DaniloMorchio

martedì 14 giugno 2016

Luci fatue

LunaLuceRiflessa

Come lune brillanti di luce riflessa
nascoste all'ombra di una forma silente
ne rubano l'aria
ignare, che il sorgere del sole
le cancellerà dal firmamento

@DaniloMorchio

venerdì 10 giugno 2016

Le nuove parole del disordine !


CapitalVsLabor
Semplificazione, parallelizzazione, uniformità, migrazione, parificazione, standardizzazione e adattamento sono le parole più usate dal 2000 in poi, sempre più preponderanti rispetto ad esempio a creatività. Tutti manager di qualcosa, persino "scavenger manager o meglio street sweeper manager".
I grandi gruppi non vogliono più personale che sappia inventare metodi per risolvere problemi, preferiscono il banale, nessuna personalizzazione, nessuna inventiva. Vorrebbero sempre più esserti svuotati di personalità, macchine organiche con singole capacità, nessuno apprendimento in corso d'opera e soprattutto nessuna autonomia. Una volta esistevano le scuole professionali, che formavano lavoratori veri. Oggi esiston solo i master, dove impari solo a scrivere il tuo falso curriculum pompato su LinkedIN, dove tutti gli altri confermano le tue "supposte" capacità.
Se è vero che il comunismo è fallito una giusta intuizione era corretta nel mattone di Marx. Il capitalismo nella storia futura, sarà un serpente che si morde la coda, fino a divorarsi e inghiottire se stesso. Sempre più vediamo industrie svuotarsi di personale, sempre più le macchine meccaniche ed elettroniche, ed oggi anche organiche, prendono il posto degli esseri umani. Quando pochi o nessuno lavorerà, quando le macchine saranno l'unica forza lavoro e considerando il fatto che la produzione sarà sempre più quantitativamente sfrenata ma povera qualitativamente, chi acquisterà i prodotti ? Il declino è iniziato, non si quanto tempo sarà necessario, ma la cosa sicura è una sola. Siamo tutti degli "asshole manager" e partecipiamo tutti ad un unico progetto dal titolo "La fine dell'umanità".

lunedì 6 giugno 2016

Non finisce mai...

... e passi la vita come un atleta, sopporti sacrifici indicibili, a volte qualche umiliazione, la superi, ti rialzi e combatti ancora, a volte vinci. Poi i risultati, vinci un campionato, buoni piazzamenti, vinci anche alle olimpiadi. Un po in declino, ma non mollo, non mollo mai, fino a che il fisico te lo permette, fino a quando il cuore tiene perché hai uno scopo una vetta da raggiungere. Ma alla fine, quando non ci sono più obiettivi da raggiungere, quando non c'è la fai perché non vedi più orizzonti lontani. Allora è il momento di lasciare. Cerchi la pace, vorresti passare l'ultimo testimone, ma nessuno è lì a raccoglierlo. E non ti lasciano andare, vogliono spremere le tue ultime energie. Così lasci fare, spegnendo la luce è chiudendo gli occhi. Non dovrebbe essere così. Dovrebbero tornare i tempi del rispetto. Lo stesso che hai donato tu a chi, in tempi lontani atleta ritirato vincitore.

sabato 4 giugno 2016

Onestà intellettuale

Dario-Fo-e-Roberto-Benigni

Come sappiamo tutti, siamo nel bel mezzo delle discussioni sulle modifiche alla costituzione Italiana. E c’è stato un battibecco tra i fan di Roberto Benigni e quelli di Dario Fò sulle loro divergenze di visione.

Personalmente stimo sia Benigni che Fò e sempre personalmente credo che ognuno di noi abbia il diritto di organizzare le proprie idee nel modo che riesce a fare.

Sappiamo bene "quasi tutti" che nessuno ha idee, ma associazioni di idee altrui e fatti vissuti, nonchè vita passata che porta a fare delle scelte, quindi ogni scelta è indotta dalle esperienze vissute.

Non ce ne siano giuste, come non credo ce ne sono errate.

Credo allora che posso stimare opinioni opposte e difenderle entrambe, criticandole si, ma solo in onestà intellettuale e costruttivamente.

Non riesco invece a stimare, solo quei personaggi che ci sfruttano quotidianamente, ma questa è un'altra storia.

Posso solo affermare, che il mio condizionamento in questo caso mi faccia propendere per il pensiero di Dario Fò, con tutto il bene che voglio a Roberto Benigni.

@DaniloMorchio

Siate felici

 

La felicità è molto più importante della conoscenza, della capacità, del denaro, dello studio, del lavoro.

Il problema è che ci affanniamo a vivere, lavoriamo per guadagnare soldi che usiamo poi per comprare cose inutili.

Ma il denaro lo paghiamo con il tempo, e se il denaro va e viene, il tempo và soltanto.

Non è facile uscire o almeno tenersi un po lontano da queste spirali indotte in noi dalla società-

Ma la verità è che siamo ciechi e non riusciamo a capire cosa veramente vale.

@DaniloMorchio

 

Questo non l’ho scritto io, ma lo condivido in pieno

Attenzione mamme e papà, e quelli che ancora non lo sono. Questo è molto importante. Ci sono ragazzi e ragazze che nessuno invita per i compleanni. Ci sono bambini che a scuola si mettono in disparte perché non imparano così velocemente o fanno più fatica. Ci sono bambini con disabilità che vorrebbero appartenere ad una squadra, ma non li accolgono, perché è più importante vincere che formare i bambini. I bambini con bisogni educativi speciali non sono rari o estranei. Loro vogliono solo quello che tutti gli altri vogliono: essere accettati!!! Vogliono piacere agli altri e vogliono che li aiutino a credere che sono in grado!
Posso fare una domanda? C' è qualcuno disposto a copiare e incollare questo in onore di tutti i bambini che meritano una possibilità?
Essere felice è molto più importante che essere un bravo studente o essere bello.
Io so che gli amici vanno a copiare e incollare!!! Non condividere.
Una buona giornata a tutti.

venerdì 3 giugno 2016

Incomprensioni involontarie

Incomprensioni

La maggior parte delle volte queso è ciò che succede in fase di comunicazione ...

Ma quasi sempre non ce be rendiamo conto. Per questo motivo, ci troviamo a combattere con chi ci reputa mnefreghisti, perchè pensa che noi non prestiamo attenzione a ciò che ci viene detto.

In realtà ciò, spesso può essere vero, ma la disattenzione non sempre deriva dal fatto che non siamo interessati, a volte siamo assenti per altri problemi, altre volte cerchiamo di concentrarci su quel che viene spiegato ma lo interpretiamo come nell'immagine qui Sopra.

Introspezione, un salto dentro la coscienza

 

Introspezione

Eccomi qui, oggi sono nato, è il mio compleanno ed è uno di quei giorni in cui provo la necessità di pensare un po più intensamente e soprattutto seriamente, in maniera introspettiva, uno di quei giorni di quelli che mi capitano sempre più spesso negli ultimi tempi, ma sicuramente in maniera incoerente, perchè di solito sono i giovanissimi che sentono dentro questo impulso. Giorni accelerati da una certa mistica alchimia.  Eppure non riesco a concentrarmi, è difficile mettere a fuoco i problemi, o meglio la soluzione, poiché pur avendola chiara davanti agli occhi, ne reprimo l'impulso. Non voglio accettare la verità nuda e cruda, perché fa male, troppo male. Anche se dentro me ho chiarissimo il disegno che si sta delineando, lo spazio viene riempito dalla sostanza che prende forma, illogica nel pensiero razionale, ma pienamente coerente se osservata con distacco, dall'alto di un piano naturale, che può esistere solo al di sopra del quadro dei sentimenti, elementi che ne inibiscono l'esistenza. Vivere dovrebbe essere la cosa più semplice del mondo, ma viene resa complicata da algoritmi avulsi a noi, ma comunque tangenti al nostro se. Tutti dovuti ad intrecci di forze incompatibili tra loro, più cerchiamo di semplificare più vengono a crearsi contrasti difficili, non solo da vivere, ma anche da comprendere. Come la misura delle velocità di un elettrone non permette di misurarne la posizione è viceversa.

Ci lasciamo sopraffare da noi stessi, quando sarebbe così semplice lasciar perdere per non perdersi. Una spinta a vincere a qualsiasi così ci porta a sbagliare, lottando con noi stessi, e l'insieme delle nostre identità non è più un collaborare ma un divergere, una guerra civile in cui nessuno ha torto o ragione. Una guerra fratricida che porta dolore interno ed esterno. Sarebbe così semplice lasciarsi andare, far finta di niente, passare per ingenui. Perché se nella semplicità si nasconde il segreto della vita, è nella complessità che si preparano dolore e morte. Come la singolarità ha generato l'universo, così la complessità lo sta portando al caos. Come la singola cellula ha dato inizio alla vita, così la nostra complessa civiltà, nella quale miliardi di individui collaborano o competono ne sta sentenziando la fine. Nessuno si guarda dietro, nessuno butta un occhio al futuro, tutti impegnati a consumare il presente, come una candela nel buio della notte. Non  rimarrà altro che un pugno di cera, senza luce, al buio delle nostre coscienze. E la cultura ? Sono colto ? No, forse mediamente informato, forse in alcune materie un po troppo informato. Spesso, noto in me un certo assurdo ed involontario compiacimento nel mostrare durante una  discussione conoscenze superiori alla mia controparte, l'interlocutore che al momento mi trovo di fronte. Alle volte è una lotta che perdo perhè chi ho di fronte ha più informazioni di me o almeno ne ha una più chiara visione. Ma quando sono io a vincere, c'è gran soddisfazione, riuscire a sottomettere l'interlocutore è una bella sensazione e questa è la competizione darwiniana e animalesca, ma sarebbe meglio, molto meglio trasformarla in collaborazione, quando so qualcosa di più dovrei condividerlo non vantarmene. E invece vincere, essere al di sopra. Spesso non conta neppure essere nel giusto, l'importante è dimostrare la propria superiorità, è assurdo, umano ma assurdo. E poi c'è l'aspettativa, quello cioè che gli altri si aspettano da te. Che fastidio, dover sempre compiacere qualcuno, a volte un superiore al lavoro, alle volte parenti o magari amici. Perché, mi domando ! È del tutto assurdo dover assecondare altri e non noi stessi. La vita potrebbe e dovrebbe essere molto meno complicata. Io sono io e tu sei tu. Io vivo a modo mio è tu a modo tuo, qual'è il problema, perché devi sentire il bisogno di assoggettarmi a ciò che gli altri si aspettano da te ? Per stare in pace forse ? Ma questo è assurdo, per stare in pace con gli altri devi star male con te stesso ? Non ha senso. Tanto più che la maggior parte tempo la passo con me non certo con gli altri.

Nessun compromesso è accettabile. Questa parola dovrebbe essere abolita dai vocabolari. Ogni volta che si trova un compromesso nel quale si da qualcosa in cambio di qualcos'altro, si stipula un accordo, e questo può essere accettabile e necessario in taluni casi, ma non è mai accettabile quando si parla di rapporti umani, quando ci sono di mezzo i sentimenti e la propria umanità.

E allora bisognerebbe volersi bene, cercare il paradiso interiore, non altre cose. Cercare di avere una visione sciamanica dell'esistenza, capire che il corpo è solo parte di noi, non tutto, dicendo questo risulta implicito che siamo molto più di un corpo.

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