venerdì 19 novembre 2010

Siamo tutti uguali !

Questa è la terza poesia di mia figlia (10 anni)

Non c'è differenza, siamo tutti uguali,
perchè pensate che siamo diversi ?

Tutti abbiamo cose in comune,
vogliamo essere diversi, ma non per molto,
perchè un giorno alla porta busserà la "Morte" !

Questa ci ruba oer farci capire che siamo uguali -

Ha !?! Se si capisse prima che siamo uguali,
non esistono differenze .

Lo capite, NON c'è !

Io parlo Italiano come voi !

La "Morte" comunque verrà !

Valentina

La povertà !

Poesia in Napoletano inventata da mia figlia,
dopo aver sentito la fantastica poesia di Totò “a livella” .
Io non ne ho corretto la forma per rispetto della sua inventiva ,
e non sono capace di correggerne la sintassi Napoletana ,
in quanto non è il mio dialetto ,
ma appena possibile lo faccio fare a qualche amico

Povero chi è povero
mannagg a chi li odia
mannagg a chi n'c'rà nient
chille nu fetente.

Voglie verè iss in ta chille pann
se sape a cavà oppure no
senza pann, senza caccos a putè sgranà
senza caccos a putè nammurà.

Ha.. a povertà  !

Mannagg a chi nà difende
managg a chi na vò ben
comunque vaggia ricere na cos .

Tutti pò hanno a finì
capirete che tutt sò uguale
e je darete nu poche affett !

 

Valentina

Chi ha! , Chi non ha!

Questa è una poesia di mia figlia Valentina, che ha 10 anni, e siccome l’ha inventata Lei, non mi permetto di correggere nulla …

La differenza non c’è !

chi è chiatto, chi non è
chi è debole, chi non è
chi è brutto, chi non è
chi è bravo, chi non è
chi ha cuore, chi non l'ha

La differenza non c'è !

Se arrabbiarti tu dovrai
una scusa non avrai
se capisci oppure no
esser bravo tu dovrai

La differenza non c'è !

Chi vuol molto, chi no
chi è ricco, chi no
chi fa bene, chi no

La differenza non c'è !

Valentina

mercoledì 20 ottobre 2010

L’indispensabilità

 

Spesso mi sento dire, che "tutti siamo utili e nessuno è indispensabile !",
E' una cosa che mi viene detta spesso, da persone che a mio avviso, non solo non le ritengo indispensabili, ma neppure utili, per lo più DANNOSE.

Cosa vuol dire essere indispensabili, e sopra tutto per chi ?

Credo che l'indispensabilità di ognuno di noi la si possa collocare e definire solo all'interno del contesto in cui vive ed opera.

Non si può fare l'affermazione di cui sopra, senza prima deciderne i limiti.

Ad esempio all'interno del limite dell'assoluto, non esiste nulla e nessuno di indispensabile.

Mi spiego : L'uomo non è indispensabile per la terra, così come la terra non è indispensabile per l'universo e l'universo non lo è per l'esistenza.

Mentre se scendiamo nel limite della coscienza umana e quindi del relativo, le cose cambiano e diventano più indefinite.

Se ad esempio prendiamo i lavoratori in genere si dice che nessuno sia indispensabile e che chiunque sia sostituibile,io non credo a questo in maniera così categorica.

Se fosse così tutti saprebbero fare tutto e non ci sarebbero spazi per meritocrazie che per altro non sempre si affacciano sul mare dell'onestà.

Per fare un esempio pratico stringiamo ancora un pò i limiti :

Prendiamo un lavoratore che esegue qualcosa, che magari per sue capacità lo rende indispensabile al proprio superiore.
ecco che per il suo superiore lo reputa indispensabile, in quanto gli dà la possibilità di fare bella figura magari con i dirigenti.

Ma se quel superiore nonostante la bella figura, per i dirigenti non sia indispensabile, magari perchè quel che presenta
come lavoro suo in realtà non ha importanza per il fatturato della ditta ?

In questo caso l'indispensabilità del lavoratore per il suo capo diventa dispensabilità per i capi del suo capo.

Cosa succede allora ?

Magari questi due personaggi assieme ad altri milioni al mondo, non essendo indispensabili, in caso di crisi economiche, verranno licenziati ed usciranno dal mondo del lavoro, per dare alle industrie la possibilità di restare sul mercato e fatturare ancora.

Ma siamo sicuro di questo ? Assolutamente NO !

Le industrie vivono e fatturano finchè c'è richiesta dei loro prodotti.
E chi crea la richiesta se non chi i prodotti li può comprare ?
E chi può comprare i prodotti se non i lavoratori che guadagnano soldi magari nell'industria ?

Come si può notare tutto ciò comporta un cerchio infinito, un cane che si morde la coda .

E la morale è che almeno nel mondo della coscienza, cioè degli esseri umani siamo tutti indispensabili,
perchè la dispensabilità è solo un pretesto che funziona fino a che gli equilibri non vengono a mancare .

Mediamo su ciò, ma non solo noi piccoli pensatori di poco conto,
ma sopra tutto voi ricchi e illusi proprietari di terra e uomini, che avete molto di più da perdere .

@Dax

venerdì 8 ottobre 2010

Privacy e democrazia

Un paese democratico deve difendere la privacy dei cittadini, necessita assolutamente una legge contro le intercettazioni, e tutte le altre menate di cui sentiamo parlare tutti i giorni nei telegiornali, alla radio, o che leggiamo sui giornali e su internet .

Ma a noi che ci frega se ci intercettano o ci violano la privacy, noi non cittadini onesti e lavoratori non abbiamo nulla da nascondere, non facciamo o diciamo cose che possano essere pericolose per noi stessi o per gli altri.

La privacy e le intercettazioni creano problemi a chi è disonesto, perchè non può coltivare i suoi interessi illeciti .

Parlano tanto di democrazia, ma cosa vuol dire questa parola ?

Il termine democrazia deriva dal greco δῆμος (démos): popolo e κράτος (cràtos): potere, ed etimologicamente significagoverno del popolo !

Ora mi chiedo, ma siamo quindi in una democrazia, dove è il popolo a governare, oppure siamo in una Multinazionalcrazia mondiale ? Dove chi governa sono le multinazionali, che tirano i fili delle leggi nazionali a loro piacimento, distruggendo la terra, inquinando e facendoci ritornare al medioevo, con perdite continue di diritti acquisiti ?

Eppure continuiamo a sentire che un paese democratico deve difendere la privacy, come se questo fosse l’unico punto importante sul quale legiferare, nessun peso alla cultura, nessuno al diritto alla salute, non si parla di scuola se non per tagliare posti o di fabbriche per licenziare.

Siamo stufi di sentire legislature intere parlare di un unico argomento, che non ci tocca minimamente, vogliamo fatti concreti a misura della gente comune, per quei cittadini onesti che dovrebbero essere i gestori del potere (se siamo veramente in democrazia).

Hanno cambiato virtualmente il primo articolo della costituzione senza che sia scritto da nessuna parte “L’Italia è una Repubblica Dittatoriale fondata sulla disoccupazione” .

E poi la privacy da una parte vorrebbero tutelarla, ma nello stesso tempo con le varie leggi, come l’Hadopi francese ti controllano l’anima .

Ma forse l’idea che passa inosservata dai più è che la privacy da tutelare è quella di pochi eletti .

In fondo la legge è uguale per tutti, ma per alcuni è più uguale che per altri.

sabato 12 giugno 2010

Finestre x andare in pensione , discriminazione

 

Le finestre per andare in  pensione, secondo il mio punto di vista sono una discriminazione che investe i lavoratori, non è giusto che alcuni lavoratori debbano lavorare più di altri,
già fino ad oggi le finestre erano quattro all’anno e la differenza tra un lavoratore ed un altro c’era anche se piccola, ma oggi che vogliono inserire la finestra unica il divario è diventato molto più grande .
Per capirci, se la finestra unica è ad esempio il primo di giugno, presi due lavoratori di cui uno ha iniziato a lavorare l’1 giugno 1980, mentre il secondo ha iniziato il 2 giugno 1980 con una differenza quindi di un solo giorno, si avrà che il primo dei due potrà andare in pensione  il primo giugno 2020, con 40 anni giusti di anzianità lavorativa, mentre il secondo andrà in pensione il primo giugno 2021 con 41 anni di anzianitià, un anno in più quindi, e oltretutto con la beffa che in quest’anno non aumenterà neppure la contribuzione avendo superato il numero massimo di contributi versati .
SE NON E’ DISCRIMINIZAIONE COSA SAREBBE ?

lunedì 10 maggio 2010

L’apparenza

 

Pensiero :

E adesso sei fuori.

Da tutto ciò che si può definire il centro di tutto,

e ti ritrovi così, al buio, non più sotto al caldo riflettore che ti cullava, scaldandoti il viso in un agre profumo di ferro e zanzare.

E’ così lontano sono ormai le sensazioni che provavi ora che sei avvolto dal buoi, mai ti eri sentito così reale finora.

Una personalità che ti era stata dipinta addosso, disegnata sulla pelle e che ti aveva trasformato in ciò che realmente non eri ma di cui eri convinto essere, una pelle non tua che non ti apparteneva ed alla quale non ti eri mai abituato veramente, ma che ti era così cara, perchè riusciva a nascondere le verità che solo alo spegnersi dei riflettori si rivelava, come una piccola fiamma che alla luce del giorno non ha significato, ma così lucente nella notte.

Ora tutto ciò è come un pugno nello stomaco, non fa tanto male di per se, ma per le inevitabili conseguenze sul tuo io.

E ti ritrovi così, a cullare la tua stessa anima, finora curata da altri, modellata secondo i loro criteri e le loro esigenze, quasi fosse stata formata di materiale plastico e rimani lì da solo a chiederti perchè, come sia potuto accadere.

Perchè tutte le meraviglie che hai conosciuto nella tua debole ed insignificante esistenza non possono essere per sempre ?

Ma forse la verità e che tutto ciò, sia solo parte di uno spazio e di un tempo che tu solo puoi attraversare per un breve momento, come se il mondo intero e tutti gli esseri viventi fossero solo una sequenza di immagini fotografate ed ognuna mondo a se, e tu sei solo la pellicola sulla quale esse vengono impresse.

Forse nulla esiste realmente, neppure questo pensiero che scivola con le sue parole su queste pagine.

Non è difficile poter credere di poter pensare senza esistere, nel credere di essere solo soggetti di un sogno di Dio , e come tali senza la facoltà di scegliere se pensare, dormire o mangiare, lo facciamo e basta, grazie ad un ordine imperativo che ci autodetermina.

Così quando sognamo noi stessi e sognamo qualcuno, nello stesso modo diamo a lui la capacità di pensare ed agire tramite il nostro inconscio, ne lui ne noi quindi dettiamo regole, ma le eseguiamo ciecamente in qullo stesso istante.

Per quanto tutto ciò possa sembrare assurdo, fingendo di crederci, giungiamo alla convinzione di non esistere realmente, ma di essere solo un ombra di Dio.

Ma allora perchè ? Quale è lo scopo di tutto ciò ?

Un paio di domande che complicano ancora di più le cose, perchè nel proporle ne generano una ancor più fine e complicata cui dar risposta.

Se io non esisto e penso quando Dio sogna di me, di farmi pensare è lecito credere che Dio stesso sia autore delle domande che io mi sono posto .

In questo caso sarebbe Dio stesso che si starebbe ponendo le mie stesse domande sulla propria esistenza, cercando di capire se sia Lui stesso, soggetto del sogno di qualcuno al di sopra di Lui.

Se pio il pensiero che mi ha condotto fino a qui, fosse iniziato con un Dio anzichè con un uomo il discorso si reitererebbe all’infinito, con un continuo avanzare ed un continuo retrocedere dimensionale .

Parlando di Dio quindi lo si potrebbe definire come un essere multidimensionale, uno e tutto contemporaneamente .

Per avere una visione di cosa potrebbe significare questo stato però bisognerebbe allenare la mente pian piano a piccoli passi.

Per immaginare un essere multidimensionale, per noi esseri tridimensionali (più quella temporale), imprigionati nella nostra logica coscenza rinchiusa in una limitata percezione, l’unico modo è quello di immaginarlo assente di dimensionalità.

Un essere quindi che non può esistere nella nostra realtà nella sua forma multidimensionale, ma potrebbe essere presente la sua sola parte tridimensionale .

Pensando a rovescio pensando di essere noi a sognare un soggetto scaturito dal nostro inconscio e ponendoci al suo livello potremmo pensare che consideri noi suoi Dei,in quanto fonte ispiratrice della sua stessa esistenza.

Riepilogando :

L’esistenza che creiamo nei nostri sogniè senza dimensione, senza nessuna consistenza fisica, e quindi non facente parte della nostra realtà, del nostro vissuto quotidiano, ma esiste, ad un livello differente esiste realmente.

Per la legge dell’avanti e indietro di cui prima anche noi per Dio non esistiamo nella sua realtà, ed è forse per questo motivo che esiste la morte, forse questa è il momento in cui Dio si dimentica di noi, perchè il sogno è finito .

Se è così alora io sono convinto che non bisogna mai dimenticarsi delle proprie creature mentali, per non ucciderle come invece sembra faccia Lui.

Conclusione :

Se ogni esistenza è creatura di un creatore e come tale NON esistente nella stessa realtà del suo creatore, alora nulla esiste.

Se questa conclusione non fosse vera, possono esserci due possibilità alternative.

O in cima alla vetta delle coscienza esiste un unico Dio coscente di tutto, un Dio finale e creatore oltre che attore di tutto, che non si pone domande di alcun tipo, in quanto onnisciente e che per qualsiasi domanda la risposta stà in se stesso.

Oppure l’unico a pensare di esistere sono io, in questo istante e tutto ciò che creo con il pensiero altro non è che un confuso modo di associare pensieri assurdi generati da scambi sinaptici più o meno casuali, misti a percezioni e sensazioni.

Per questo ultimo caso però nulla ha importanza e stò solo sprecando il mio tempo e quando tutto sarà finito, sarà come se nulla fosse mai stato .

Quello che sò è che in ogni caso quello che conta è continuare a pensare finchè si può, è l’unica cosa che conta al momento, finchè mi sentirò addosso questa mia esistenza apparente .

Non ci sono e mai ci saranno certezze in questi argomenti, per questo è bello affrontarli, perchè tengono sempre viva la speranza, ed è per questo che io vorrei essere un credente, ma mi sono sempre definito uno sperante .

domenica 9 maggio 2010

Un GRANDE augurio a tutte le Mamme

Tanti auguri a tutte le mamme,
non sempre noi figli siamo alla vostra altezza,
ma dentro di noi anche se a volte non siamo in grado di esprimerlo,
sentiamo che il nostro amore per voi è grande quanto il vostro per noi.

Tanti auguri mamma.

martedì 4 maggio 2010

Aver PAURA della PAURA

La PAURA è un sentimento,
una sensazione che aiuta a NON compiere atti a noi pericolosi e inutili
Ma la PAURA è anche un freno, che una volta provato bisogna saper ignorare,
dopo averne capito il motivo.
Tutti dobbiamo morire, questa è l’unica certezza della vita,
il grande Achille disse “oggi o tra cent’ anni dobbiamo affrontare la morte”.
Non possiamo nasconderci dietro alla PAURA, perchè ciò potrebbe anticipare la nostra fine.
Per fare un esempio, molti hanno PAURA di fare le analisi del sangue,
per PAURA di scoprire qualcosa di sgradevole,
e per scaramanzia si nascondono nella propria ignoranza,
E’ vero potrebbero scoprire qualcosa di grave e fatale,
ma non saperlo non eviterebbe l’inevitabile.
Ma potrebbero scoprire invece qualcosa che non và
e solo così porre in tempo un rimedio .
Mai sottovalutare quindi la PAURA,
ma assolutamente mai rimanerNE vittima.

giovedì 15 aprile 2010

Adesso, inizio e fine

Questo pensiero è scaturito dalla lettura degli articoli, che in questi giorni, raccontano la disumanità di chi, a causa di meri ed esclusivi interessi economici, cancella esseri umani, negando loro perfino la dignità di essere curati da Emergency in un ospedale, perchè per continuare a nuotare nel mare di un benessere effimero ed esagerato, di potersi procurare l’ inutile si compiono atrocità e le si cerca di nascondere .

Un' inebriante istante infinito, il nulla dell'inizio e della fine, qunado la coscienza era solo l'embrione di se stessa o solo un ricordo perso nella sua stessa essenza.

E' solo questo il vero fine dell'esistenza ? oppure e' solo la nostra limitata capacita' di comprendere che non ci permette una limpida visione delle verita' ?
Il filo conduttore della sopravvivenza che ci uccide permettera' mai di evolverci oltre i limiti del nostro fragile involucro ? o tutto finira' cosi' come e' cominciato, nell'assoluto silenzio dell'eternita' .
Domande, quante domande ci siamo posti ? molte assurde, inutili, altre di tale altezza da poter affermare di aver sfiorato Dio, ma sono sempre e solo domande, non ci mancano mai come invece succede per le risposte.
Piu' si vola in alto e piu' in basso ci si ritrova.
Chi invece resta a terra, crede di avere tutte le risposte e vede dall'alto della propria presunzione le false verita' che crede come assolute.
E' questo il divario che c'e' sa' di non sapere e che crede di conoscere tutto ed e' in questa differenza che si trova il terreno sul quale germogliano i principi che rendono la nostra razza "umana" l'unica tra tutte capace di autodistruggersi, in una estinzione volontaria ed inconscia.
L'unico modo per uscire da quest'epoca buia che dura ormai da troppo tempo e' forse investire sui pensieri, sulla parola, sul dialogo, perche' questi sono gli elementi che come buone fondamenta su un terreno roccioso e non d'argilla possono rendere stabile una costruzione, la costruzione del nostro futuro .

martedì 5 gennaio 2010

Le parole non bastano

 Smile

Schiuma spumeggiante
in un turbinio di pallide sfumature
e poco più avanti fulgidi colori
ballano tra il verdino e il blu profondo.
 
E laggiù un rosso sole
sposa l’orizzonte,
mentre il giorno tra le braccia di morfeo
lascia alla notte lo scettro del comando.
 
Luci fioche frastagliano la costa
luci di ricordi sempre vivi nella memoria,
strade di movimento lento
strade vive che non vogliono dormire.
 
Attorno, le colline come guardie
cornice alla città,
per un quadro che alcun pittore
mai saprebbe realizzare.
 
Chissà quanti poeti e poi scrittori
immortalarono per noi la tua bellezza,
nel vano tentativo di dipingere,
le sensazioni che tu provocavi.
 
Ed io ora, come gli altri
testimonio tutto ciò.
Ma esprimendo in versi ciò che provo
mi trovo muto in mezzo a tanti sordi.
 
Vane le parole non han forza
per dir ciò che il pensiero percepisce.
E’ troppo grande quello che si prova
e l’infinito è domino di Dio.

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