venerdì 7 giugno 2019

Il burattinaio

su Amazon è presente il mio ultimo libro “Il burattinaio” , il terzo del 2019...

Umano o non umano, chi può dire quale sia la linea di demarcazione tra i due... Era come una frequenza radio, una volta sintonizzato, il rumore spariva e tutto diventava chiaro. La connessione era bidirezionale, ma la volontà era una sola, la mia.A volte, quando nasce un bimbo, può succedere che una mutazione genetica generi prima o poi, durante la sua vita delle malattie, in pochissimi casi, però, nel corso della storia queste mutazioni danno origine a evoluzioni.Chi può dire se queste evoluzioni siano un bene oppure un male? Solo la storia!!!E questa è la storia di persone, nate con alcuni di questi errori. Chi tra loro sarà dalla parte giusta?

dis...Crimini

by @DaniloMorchio

Ci sono dei crimini che non vengono riconosciuti tali, forse perché compiuti da personaggi particolari, enti governativi. In nome del benessere sociale si sacrificano alcune categorie o alcuni singoli, non importa a nessuno delle loro sofferenze, a nulla serve il loro continuo gridare, è tutto inutile, perché una volta deciso, la macchina deve camminare pur schiacciando i diritti.

Tra i crimini di stato, ci sono le leggi sulle pensioni. In maniera ciclica i governi che si susseguono, continuano a creare discriminazioni Criminali, da qui il titolo.

Non è possibile che chi ci governa, non riesca a mettersi nei panni di chi per tanti anni ha sofferto e dato tutto, non è giusto che gli obiettivi vengano spostati avanti nel tempo solo per alcuni. Tutto in nome della finanza e così vengono a crearsi caste di ogni tipo.

Si dice che la legge sia uguale per tutti, ma è evidente che non è assolutamente così.

Per alcuni come è stato scritto più volte, la legge è più uguale che per altri.

Tutto parte sempre dalla necessità di far quadrare i conti. Conti che qualcuno ha incasinato in altri ambiti e allora il modo più semplice è quello di succhiare dove è più semplice, dove non ci si può sottrarre, dai più deboli.

Invece di andare a mettere le mani nelle tasche di chi ha di più, o ancora meglio, di quelli che accumulano ricchezze rubando, ci si limita a togliere il sangue dalle vene di chi il sangue è tutta la vita che lo dona.

E allora, vedi che invece di far pagare le tasse, ad esempio ai gestori delle scommesse, lì si condona, invece di prenderli da chi evade il fisco, si chiudono gli occhi, piuttosto che farseli concedere da chi ne ha in overplus e mai avrà nella sua vita intera il tempo di spenderli tutti, ci si limita a creare nuove, assurde leggi, che di volta in volta, aumentano le diseguaglianze sociali.

Ma quando li senti parlare, tutti, nessuno escluso tra i politicanti, sono tutti d’accordo.
‘Bisogna diminuire l’età pensionabile, non si devono trattare i pensionati da bancomat…’ e tante altre belle frasi con le quali si riempiono la bocca.

Poi vanno in parlamento, votano e vomitano schifose leggi, addosso a chi promettevano di aiutare.

Troppe ingiustizie, troppe differenze, mai una volta che vadano a scaglionare, di colpo ti cuciono addosso nuove regole, ma non sono camicie su misura, sono camicie di forza, che ti stringono il cuore fino a farlo scoppiare.

Da un giorno all’altro ti trovi di fronte ad un orizzonte, fino a poco prima ben definito, adesso oscuro, impenetrabile.

E allora vedi persone che hanno lavorato anni in meno rispetto a te, che sono più giovani, che riescono a liberare la propria vita ed il prezzo viene pagato dalla tua di vita.

No, non è giusto, non è possibile…

Sto parlando di tutto quello che è stato fatto sulle leggi relative alle pensioni, a partire dagli ultimi dieci anni del 1900 fino ad oggi… e nessuno ha voluto far nulla per impedirlo, noi lavoratori lo abbiamo mutamente subito, i sindacati semplicemente accettato, senza alcun problema, i governanti falsamente in pena per noi lo hanno decretato, mentre la finanza è quella che lo ha voluto.

Ma come è possibile non comprendere queste ingiustizie, non vedere la realtà dei fatti, come si può accettare tutto questo?

Ti dicono che la colpa di trova nel passato, quando c’erano leggi che regalavano pensioni a chi si trovava in alcune categorie, persone che dopo diciannove anni di lavoro poteva accedere alla pensione e che quindi prima dei quarant’anni già non lavorava più e molti di loro sono in pensione ancora oggi. Poi ch, per il solo fatto di aver lavorato alcuni giorni in parlamento ha iniziato subito a percepire il vitalizio, una schifezza che si tramanda di padre in figlio.

Così ci sono persone che praticamente nascono in pensione ed altri che muoiono dopo una vita di lavoro senza ottenerla mai.

Ok le leggi erano sbagliate e qualcuno se n’è accorto, ma non per caso, non per senso di giustizia, semplicemente perché non poteva continuare ad accumulare ricchezze incredibili.

Allora si devono cambiare, quelle leggi, ma come?

Mai una volta che ci si metta veramente a ragionare, in concertazione, attorno ad un tavolo per il bene comune. Mai che si guardi prima al debole, l'unica cosa che conta è infatti l’economia, nel senso che bisogna continuare a spremere le tette delle mucche finché al posto del latte non esce il sangue.

Inoltre lasciare gli anziani al lavoro è controproducente, in primis, perché non più tesi a migliorare il loro ‘know out’, svogliati sicuramente i più, ma poi perché in questo modo non si liberano posti per i giovani.

E chi è al comando che fa? Continua a litigare con i suoi oppositori, peraltro dicendo le stesse identiche cose che dicono loro, solo in maniera diversa?

È tutta solo una questione di retorica!

Si creano ulteriori punti di crisi, nuove differenze, discriminazioni e quindi si contrappongono gli uni agli altri.

Alcuni anni orsono, la simpatica coccodrilla, sottomessa dal volere di un illuminato, vestito per l'occasione dal suo re, ha decretato che da un giorno all’altro, si doveva aumentare di anni, la permanenza al lavoro dei più, indiscriminatamente, senza impostare scalini, senza creare scaglioni.

Si è deciso quindi che, da quel momento, aver avuto diciotto anni o sessanta, non aver mai lavorato o diversamente averlo fatto per oltre quarant’anni, non aveva nessuna importanza, tutti uguali, perché a loro insindacabile parere risultava giusto, dato l’aumento che secondo loro avrebbe avuto l’aspettativa di vita.

Ma oggi, secondo me l’aspettativa di vita di un ottantenne è maggiore di quella che avrà tra quarant’anni il quarantenne di oggi. Si, perché gli eventi del passato non sono previsione certa degli eventi del futuro.

Il fatto che oggi la vita sia aumentata è dovuto al fatto che il ’900, dal dopoguerra e per circa sessant’anni, è stato un buon vivere, perché al di là del fatto che siano state debellate molte malattie e siano state trovate/create nuove cure, è stato anche un periodo di sviluppo e rilassamento sociale, almeno rispetto a tutti i secoli precedenti.

Ora, non è detto, e personalmente ne sono certo, che gli anni a venire siano migliorativi per quanto riguarda l’aspettativa di vita.

Troppe, sono le nuove tecnologie, troppi i nuovi tipi di inquinamento, come ad esempio quello elettromagnetico (su ciò ne vedremo delle belle tra pochi anni), soprattutto una vita troppo veloce e stressante mineranno questa assurda convinzione.
Io credo quindi, che l’aspettativa di vita delle nuove generazioni, se non cambieranno radicalmente i paradigmi che regolano la società, diminuirà purtroppo.

Per quanto mi riguarda, la generazione degli ottantenni di oggi è giunta al culmine del suo allungamento, in questo senso tra non molto inizierà a contrarsi.

Comunque, in questo momento, c’è una enorme disparità, c’è chi raggiunge la pace pensionistica a 62 anni avendone lavorato 38, chi ancora meglio lavora in ditte con migliaia di persone ha l’opportunità di uscire dal mondo del lavoro con soli 36 anni di contributi, perché gli vengono regalat 7 anni di scivolo pensionistico e chi nvece, come me, deve raggiungere 42 e dieci mesi.

Per fare un esempio, ho un amico che ha iniziato un anno dopo di me a lavorare, abbiamo avuto circa la stessa vita lavorativa e oggi lui probabilmente andrà in pensione (e sono felice per lui) ma per quale motivo io devo attendere ancora circa sei anni e mezzo se non di più…?
Quasi otto anni più di lui quindi !!!

Se questa non è discriminazione, cosa è?

Inoltre si è passati da un sistema retributivo ad uno contributivo, e per me può essere una cosa giusta, ma non poteva bastare quello? Non si potevano ricalcolare gli anni anche a tutti i pensionati in essere?

Non sono forse anche i miei diritti lesi come quelli di chi la pensione la stà già prendendo?

In fondo quando ho iniziato a lavorare ho firmato un contratto che nel bene o nel male mi doveva tenere vincolato per trentacinque anni. Invece è stato più volte violato, prima portando il limite a 40 poi a 42 e 10 mesi, non hanno forse anche a me toccato i diritti acquisiti?

Quindi, cerchiamo di fare finalmente una modifica strutturale coerente e soprattutto onesta ed equilibrata.

Portiamo a 41 anni senza limite di età, o ad una vera quota cento con le stesse caratteristiche anagrafiche, solo così la legge potrebbe essere finalmente uguale per tutti...

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