giovedì 15 aprile 2010

Adesso, inizio e fine

Questo pensiero è scaturito dalla lettura degli articoli, che in questi giorni, raccontano la disumanità di chi, a causa di meri ed esclusivi interessi economici, cancella esseri umani, negando loro perfino la dignità di essere curati da Emergency in un ospedale, perchè per continuare a nuotare nel mare di un benessere effimero ed esagerato, di potersi procurare l’ inutile si compiono atrocità e le si cerca di nascondere .

Un' inebriante istante infinito, il nulla dell'inizio e della fine, qunado la coscienza era solo l'embrione di se stessa o solo un ricordo perso nella sua stessa essenza.

E' solo questo il vero fine dell'esistenza ? oppure e' solo la nostra limitata capacita' di comprendere che non ci permette una limpida visione delle verita' ?
Il filo conduttore della sopravvivenza che ci uccide permettera' mai di evolverci oltre i limiti del nostro fragile involucro ? o tutto finira' cosi' come e' cominciato, nell'assoluto silenzio dell'eternita' .
Domande, quante domande ci siamo posti ? molte assurde, inutili, altre di tale altezza da poter affermare di aver sfiorato Dio, ma sono sempre e solo domande, non ci mancano mai come invece succede per le risposte.
Piu' si vola in alto e piu' in basso ci si ritrova.
Chi invece resta a terra, crede di avere tutte le risposte e vede dall'alto della propria presunzione le false verita' che crede come assolute.
E' questo il divario che c'e' sa' di non sapere e che crede di conoscere tutto ed e' in questa differenza che si trova il terreno sul quale germogliano i principi che rendono la nostra razza "umana" l'unica tra tutte capace di autodistruggersi, in una estinzione volontaria ed inconscia.
L'unico modo per uscire da quest'epoca buia che dura ormai da troppo tempo e' forse investire sui pensieri, sulla parola, sul dialogo, perche' questi sono gli elementi che come buone fondamenta su un terreno roccioso e non d'argilla possono rendere stabile una costruzione, la costruzione del nostro futuro .

martedì 5 gennaio 2010

Le parole non bastano

 Smile

Schiuma spumeggiante
in un turbinio di pallide sfumature
e poco più avanti fulgidi colori
ballano tra il verdino e il blu profondo.
 
E laggiù un rosso sole
sposa l’orizzonte,
mentre il giorno tra le braccia di morfeo
lascia alla notte lo scettro del comando.
 
Luci fioche frastagliano la costa
luci di ricordi sempre vivi nella memoria,
strade di movimento lento
strade vive che non vogliono dormire.
 
Attorno, le colline come guardie
cornice alla città,
per un quadro che alcun pittore
mai saprebbe realizzare.
 
Chissà quanti poeti e poi scrittori
immortalarono per noi la tua bellezza,
nel vano tentativo di dipingere,
le sensazioni che tu provocavi.
 
Ed io ora, come gli altri
testimonio tutto ciò.
Ma esprimendo in versi ciò che provo
mi trovo muto in mezzo a tanti sordi.
 
Vane le parole non han forza
per dir ciò che il pensiero percepisce.
E’ troppo grande quello che si prova
e l’infinito è domino di Dio.

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