martedì 4 maggio 2010
Aver PAURA della PAURA
una sensazione che aiuta a NON compiere atti a noi pericolosi e inutili
Ma la PAURA è anche un freno, che una volta provato bisogna saper ignorare,
dopo averne capito il motivo.
Tutti dobbiamo morire, questa è l’unica certezza della vita,
il grande Achille disse “oggi o tra cent’ anni dobbiamo affrontare la morte”.
Non possiamo nasconderci dietro alla PAURA, perchè ciò potrebbe anticipare la nostra fine.
Per fare un esempio, molti hanno PAURA di fare le analisi del sangue,
per PAURA di scoprire qualcosa di sgradevole,
e per scaramanzia si nascondono nella propria ignoranza,
E’ vero potrebbero scoprire qualcosa di grave e fatale,
ma non saperlo non eviterebbe l’inevitabile.
Ma potrebbero scoprire invece qualcosa che non và
e solo così porre in tempo un rimedio .
Mai sottovalutare quindi la PAURA,
ma assolutamente mai rimanerNE vittima.
giovedì 15 aprile 2010
Adesso, inizio e fine
Questo pensiero è scaturito dalla lettura degli articoli, che in questi giorni, raccontano la disumanità di chi, a causa di meri ed esclusivi interessi economici, cancella esseri umani, negando loro perfino la dignità di essere curati da Emergency in un ospedale, perchè per continuare a nuotare nel mare di un benessere effimero ed esagerato, di potersi procurare l’ inutile si compiono atrocità e le si cerca di nascondere .
Un' inebriante istante infinito, il nulla dell'inizio e della fine, qunado la coscienza era solo l'embrione di se stessa o solo un ricordo perso nella sua stessa essenza.
E' solo questo il vero fine dell'esistenza ? oppure e' solo la nostra limitata capacita' di comprendere che non ci permette una limpida visione delle verita' ?
Il filo conduttore della sopravvivenza che ci uccide permettera' mai di evolverci oltre i limiti del nostro fragile involucro ? o tutto finira' cosi' come e' cominciato, nell'assoluto silenzio dell'eternita' .
Domande, quante domande ci siamo posti ? molte assurde, inutili, altre di tale altezza da poter affermare di aver sfiorato Dio, ma sono sempre e solo domande, non ci mancano mai come invece succede per le risposte.
Piu' si vola in alto e piu' in basso ci si ritrova.
Chi invece resta a terra, crede di avere tutte le risposte e vede dall'alto della propria presunzione le false verita' che crede come assolute.
E' questo il divario che c'e' sa' di non sapere e che crede di conoscere tutto ed e' in questa differenza che si trova il terreno sul quale germogliano i principi che rendono la nostra razza "umana" l'unica tra tutte capace di autodistruggersi, in una estinzione volontaria ed inconscia.
L'unico modo per uscire da quest'epoca buia che dura ormai da troppo tempo e' forse investire sui pensieri, sulla parola, sul dialogo, perche' questi sono gli elementi che come buone fondamenta su un terreno roccioso e non d'argilla possono rendere stabile una costruzione, la costruzione del nostro futuro .